sabato 28 novembre 2009
Sul tempo e lo spazio
martedì 24 novembre 2009
Casa nuova, vita nuova
domenica 15 novembre 2009
Addio ai monti
"Finalmente" ci siamo: domani è previsto il fantomatico trasloco.
Domani è arrivato.
Allora oggi, in molti sensi, si chiude una lunga fase della mia vita.
Certo domani se ne apre un'altra, ma, intanto, oggi è oggi.
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Allora, in questo turbine di "fai, fai, fai" e "corri, corri, corri", ho, piu' o meno consapevolmente, evitato, non solo di andare, ma anche di pensare alla vecchia casa che lasciamo per trasferirci nella grande e comoda novità. Il pensiero era troppo doloroso e poi, come scusa mentale, c'era sempre il "tanto ancora manca tanto", "ci penserò in un altro momento".
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Ora, invece, ci siamo e domani caricheranno mobili, scatole e una grossa parte di me.
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Perchè quella casetta, con le pareti tutte bianche e le porte azzurro Santorini, la ho dipinta io. La ho arredata io e la ho abbellita in anni spensierati e dove tutto era un costruire ed investire in un futuro che sembrava onnipotente ed infinito.
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Perchè quella è la casa dei miei 20 anni, della separazione dalla confusione familiare per approdare alla linearità della libertà e della emancipazione.
Perchè lì ho scoperto di essere quella che sono e di volere quello che voglio.
Perchè lì ho ricominciato a dormire serena e mai, ma proprio mai, mi sono svegliata senza sapere dove fossi.
Perchè lì ho raggiunto i miei desideri personali e professionali: lì mi sono laureata, specializzata, sposata ed ho avuto una figlia.
Lì ho ricucito i rapporti familiari. Lì ho amato, odiato, pianto, ma soprattutto riso.
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Perchè in quella casa è ri-iniziato tutto: da quegli infiniti scambi epistolari, a quella notte passata a parlare e guardarci sapendo che eravamo sempre noi, nonostante gli anni di lontananza, nonostante le altre storie, nonostante gli altri progetti.
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Perchè lì abbiamo deciso di stare insieme, proprio lì, su un divano blu che ha visto e sentito tutto e sorretto il peso di un grande amore.
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Perchè lì mi sorprendevi con giochi di candele e tanto tanto amore.
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Perchè lì abbiamo deciso di formalizzare un'unione e lì abbiamo festeggiato fino all'alba con amici, pizza e taaaaanti alcolici.
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Perchè lì abbiamo deciso di diventare una famiglia e lì abbiamo concepito quel figlio che era già dentro le nostre fantasie da tanti anni.
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Perchè lì la abbiamo aspettata, lì abbiamo avuto paura e lì è nata: il miracolo della vita nella nostra casa dove abbiamo imparato ad essere una coppia, per poi imparare ad essere in tre.
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Perchè lì abbiamo vissuto le eterne notti insonni, passeggiandola per ore nel breve corridoio e sul terrazzo da cui si vede er Cuppolone.
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Perchè lì il quartiere è diventato un paese e le persone amiche e le donne "altre mamme" e la vita piu' bella, piu' ricca, piu' saporita.
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Perchè lì noi siamo diventati veramente noi.
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...E mi prende una fitta allo stomaco al pensiero che questo cambi, si chiuda, appartenga al passato. Il pensiero che quella scomodità romantica possa trasformarsi in qualcosa che non conosco e in una vita che non è la mia.
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Addio casa...grazie.
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Addio/ monti sorgenti dall’acque- ed elevati al cielo/ cime inuguali/ note a chi è cresciuto tra voi/ e impresse nella sua mente/ non meno che l’aspetto de’ suoi familiari/ torrenti- de’ quali si distingue lo scroscio/ come il suono delle voci domestiche/ ville sparse e biancheggianti sul pendìo/ come branchi di pecore pascenti/ addio!/ Quanto è tristo il passo di chi/ cresciuto tra voi/ se ne allontana!/
Alla fantasia/ di quello stesso che se ne parte volontariamente/ tratto dalla speranza di fare altrove fortuna/ si disabbelliscono/ in quel momento/ i sogni della ricchezza/ egli si maraviglia d’essersi potuto risolvere/ e tornerebbe allora indietro/ se non pensasse che, un giorno- tornerà dovizioso/ Quanto più si avanza nel piano/ il suo occhio si ritira/ disgustato e stanco/ da quell’ampiezza uniforme/ l’aria gli par gravosa e morta/ s’inoltra mesto e disattento/ nelle città tumultuose/ le case aggiunte a case/ le strade che sboccano nelle strade/ pare che gli levino il respiro/ e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero/ pensa/ con desiderio inquieto/ al campicello del suo paese/ alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso/ da gran tempo/ e che comprerà/ tornando ricco/ a’ suoi monti/
Ma chi/ non aveva mai spinto/ al di là di quelli/ neppure un desiderio fuggitivo/ chi/ aveva composti in essi/ tutti i disegni dell’avvenire/ e n’è sbalzato lontano/ da una forza perversa!/ Chi/ staccato a un tempo/ dalle più care abitudini/ e disturbato nelle più care speranze/ lascia que’ monti/ per avviarsi in traccia di sconosciuti/ che non ha mai desiderato di conoscere/ e non può/ con l’immaginazione/ arrivare a un momento stabilito per il ritorno!/
domenica 25 ottobre 2009
We are (almost) back !
domenica 27 settembre 2009
Infinita stanchezza
Fa anche strano dirlo, ma, dal ritorno a Roma, non ho avuto un secondo di tempo libero. Oltre alla solita attività privata, a settembre ho ripreso anche una collaborazione professionale che "mi ero concessa" di lasciare in stand-by per tutto il primo anno della Papera.
A questo aggiungiamoci la ricerca di non impazzire dietro ai lavori della casa nuova e il fatto che Papera ha ripreso a svegliarsi ogni due ore (probabilmente non casualmente).
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Allora, da quattro settimane, mi sembra di essere in una dimensione parallela: lavoro-lavoro-accudisco Papera-rilavoro quando lei si addormenta-compro e prendo decisioni per la casa.
E non riesco a finire nulla. Sono sommersa di e-mail per cose che mi ricordano di fare e che proprio dovrei fare (!), sto lasciando molto più Papera e mi sembra di starmi perdendo il mondo e, soprattutto, non ce la faccio più.
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Per poter vaccinare la bambina mi sono dovuta dare malata.
E mi sento in colpa verso di lei e verso me stessa.
Per non parlare dell'oblio completo nei confronti di Marito che passa automaticamente e crudelmente in terzo e quarto piano.
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Ma io non ce la faccio proprio.
Vedo le altre mamme e mi chiedo come facciano, quale sia il segreto, se il loro bambino dorme o da dove prendono tanta energia (ma come fate???).
A me sembra di essere prosciugata e la cosa che mi spiace di più è di non godermi i momenti preziosi della sua crescita perchè, magari, sono presa dalla mia stanchezza.
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Insomma non trovo il capo della matassa.
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Allora mi "intrippo" con progetti tipo tenere solo l'attività privata, ma poi mi assale il timore e questa ansia che contraddistingue la nostra generazione alle prese con una crisi economica globale e che mina tutte le certezze.
Insomma mi avviluppo nelle pippe mentali e mi stanco ancora di più. E non riesco a fare le cose che mi danno piacere, come visitare i blog delle mamme ed, eventualmente, scrivere il mio.
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Quale soluzione?
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Ah, oggi è anche il mio compleanno ! Che allegria, eh?
martedì 1 settembre 2009
Bipede !
Che suonino le campane.
Abbracciamoci e baciamoci.
Facciamo fare un altro giro alla macchina di Santa Rosa.
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Perchè oggi la MIA bambina per la PRIMA volta HA CAMMINATO DA SOLA !!!!!!!!!!!!!!
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Da sola si è alzata da terra (questo lo aveva fatto anche prima), si è piazzata a gambe divaricate, mi ha guardato mentre le dicevo : Vieni, vieni e le porgevo le braccia e, nonostante fosse un pò scettica, si è buttata e ha fatto 2/3 passetti verso di me.
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Il tutto ripetuto per circa un milione di volte nel pomeriggio.
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Mamma e papà ne danno notizia gonfi d'orgoglio.
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domenica 23 agosto 2009
20 Agosto 2009: Un anno !
Un anno fa pensavo che sarebbe stata una montagna: difficile ed ardua da scalare, ma una sfida lenta, costante, dove mi sarebbe stato possibile, ad ogni tornante, accostarmi al ciglio del sentiero per guardare il panorama.
Un anno fa sei uscita dal mio corpo per appropriarti del tuo e, con questo movimento evolutivo, hai inciso la prima "ferita" ad una madre che ha scoperto, da subito, quanto sarebbe stato difficile lasciarti crescere senza chiudersi nel proprio dolore dovuto dalla fisiologica, progressiva e inevitabile separazione tra un genitore e suo figlio.
Un anno fa ero sicura di essere alcune cose e poi improvvisamente non lo sono stata più.
Un anno fa ho provato il più dolce dolore, quello del parto, dove il miracolo della tua nascita mi ha fatto toccare la mia parte più animale.
Un anno fa, nel provare il più dolce dolore, ho finalmente assaporato la mia parte spirituale e sono rinata, con te.
Un anno fa ero sconvolta e rapita davanti alla bellezza di una neonata che, appena nata, sembrava già una bambina grande che, con le sue espressioni intense, ti scrutava l’anima.
Un anno fa rompevi il muro della riservatezza e ti appropriavi di tutti i tempi. Come se ci fossi sempre stata.
Un anno fa il tempo si fermava a quel 20 agosto, alle 22.11, perché un evento così grande non può che porsi come una frattura incidendo una traccia profonda che attira tutti i campi circostanti dilatandone l'importanza.
mercoledì 12 agosto 2009
Intercontinentale? SI PUO' FARE !!!
sabato 1 agosto 2009
Mia figlia la tunisina
venerdì 31 luglio 2009
Eravamo chiusi per ferie
martedì 14 luglio 2009
Eppur si muove...
mercoledì 8 luglio 2009
Libertà
martedì 30 giugno 2009
Seconda persona plurale/ 2
sabato 20 giugno 2009
10 mesi !
lunedì 15 giugno 2009
Gelosia
Si, insomma, dovrei essere contenta eppure ...
...Papera da qualche tempo ha iniziato a mostrare un lato del suo carattere che il labbrino lo fa fare a me: quando arriva il padre (a casa, ma anche dai nonni, ma anche per strada) io, non solo smetto di esistere, ma alla sopradetta prende una crisi isterica vera e propria se lui non le si lancia incontro e non la prende in braccio immediatamente...
All'inizio pensavo fosse solo una questione di quando sta con me e poi arriva lui, ma invece no, lo stesso trattamento me lo riserva:
1) se arriviamo insieme a casa dei nonni
2) se sta con lui e arrivo io
3) se passeggiamo e lei si volta a guardare entrambi.
Si, vabbè il rapporto padre-figlia e tutto quello che vi pare, ma io la stracoccolo, la curo, la nutro, la abbraccio, le canto le canzoni, la faccio ridere a crepapelle, riduco il lavoro all'osso per starci il maggior tempo possibile, la faccio addormentare, non la faccio mai stare più di 5 ore senza di me...insomma mi faccio un mazzo così e sono la mamma e lui, che la vede a mala pena 3 ore totali in tutto il giorno, è il suo idolo e il suo oggetto consolatorio?
Quasi la stessa cosa la fa con la nonna 1, quella che, appunto, se ne occupa quando sono a studio (poche ore, non tutti i giorni).
Ora, io capisco tutto: che se fa così è proprio perchè è sicura di sè, ergo della sua mamma che può dare tranquillamente per scontata e mettersi ad esplorare il mondo, che il suo temperamento socievole e coraggioso e che stabilisce relazioni facilmente l'arricchirà molto nella vita, che il padre non lo vede mai per cui quando c'è ci si attacca come una cozza....
...però...
....sob!
domenica 7 giugno 2009
Desiderio di duplicità
In realtà niente di nuovo, ma è stata una di quelle nottate in cui al massimo riesce a dormire un'ora di seguito e poi passa il resto del tempo a lagnarsi (quando sta nel lettone con noi) o a piangere disperata (se sta nel lettino da sola).
Sommate avrò dormito quelle 3/4 ore che un tempo mi vrebbero stesa per due giorni.
Sveglia definitiva alle 6 con continue lagnette, per cui decido che, forse, è meglio andare a fare compagnia ai negozianti sotto casa che aprono alle 7,30 e, soprattutto, a cercare di assumere una dose di caffeina al bar.
Decidiamo che, allora, è meglio ottimizzare e ci rechiamo: dal fornaio, dal verduraio, dal giornalaio, in farmacia. Ci avventuriamo fino anche in pescheria perchè, che fai, non compri la soglioletta fresca che è venerdì? Già che ci sono compro cibo anche per Marito che si è messo a dieta e faccio anche una scappata al parco dove, ovviamente, vista l'ora, siamo le uniche sfigate.
Torniamo a casa e: metto a dormire la Papera per i suoi 20 minuti, lavo la verdura, preparo il brodo vegetale e il pesce per il suo pranzo, metto a posto un pò casa, gioco con lei che intanto si è svegliata. Mentre mi accingo a inserire l'ultimo piatto in lavastoviglie, mi accorgo che sono le 11 e sono riuscita a fare tutto. Tutto.
Ah, che bello, penso. Mi sale quella soddisfazione di aver tutte le cose "sotto controllo" e quella sorta di leggerezza mentale data dalla stanchezza. Ora, penso, mi posso rilassare. Volendo, se lei dopo pranzo si abbiocca, potrei anche farmi un sonnellino ...
Poi mi rendo conto e mi arriva una botta di consapevolezza.
Ma io, ora, devo andare a lavorare, cioè devo uscire, andare a studio e INIZIARE TUTTA LA MIA GIORNATA LAVORATIVA....
...Oddiomio.
mercoledì 3 giugno 2009
Maternal Hangover
So che c'è chi lo fa prima .
So che c'è chi lo fa spesso.
Ma io e marito non eravamo mai usciti di sera, insieme, per "divertimento" (fino ad ora l'unico tentativo era stata l'assemblea condominiale per presentarci al nuovo condominio...insomma una botta de vita!).
Lunedi, invece, mi lascio convincere perchè "E' ora...dobbiamo recuperare i nostri spazi...mi sento uno sfigato....voglio mangiare il risotto al nero di seppia...edddai, una seratina...".
Considerando i noti problemi di sonno di Paperotta, l'unica alternativa era di farla tenere alla nonna 1 (l'unica, tra l'altro, con cui lei vuole stare) a casa sua e di dormire, a quel punto, anche noi lì.
Quindi l'addormento io e poi usciamo.
A cena, finalmente. Io e lui DA SOLI.
A parlare, nostro malgrado, tutta la sera di lei ("ma perchè,hai visto quando fa i versetti così?...E quando fa i sorrisini cosà?"), ma, almeno a scolarci una intera bottiglia di vino bianco freddo(ormai i traguardi sono questi) , per accompagnare tutti i frutti di mare del mondo mangiati con il gusto di chi ha smesso di allattare e sta cercando di farsela prendere bene vedendone gli aspetti positivi.
Alla fine eravamo ciucchi, un pò rintronati anche dal cibo e dall'euforia della novità. In macchina mi faccio anche quel pisolino di qualche minuto che sancirebbe proprio la fine della serata: giusto il tempo di salire per mettersi a letto e continuare a dormire.
Invece...
Torniamo su che Papera si è appena svegliata e nonna 1 la sta coccolando. Io dico: "dalla a me che ora la stendo". E intanto continuo ad assaporare l'anticipazione del riposo dopo il relax della serata.
Ma Papera la sa lunga e avvia tutto il repertorio di mosse e gridolini giapponesi che manco il campione nazionale di Nippon Kempo. Risultato: tre ore di insonnia e tentativi disperati di farla dormire. Quando finalmente ci riesce, faccio la fantasia di almeno quattro ore di sonno e invece niente: alle cinque e mezza è sveglia come un grillo e reclama cibo ed attenzioni.
Il giorno dopo, martedi di festa della repubblica, pensavo di essere tornata indietro nel tempo, ai miei 20 anni, quando tornavo casa alle sei del mattino, dopo aver passato la notte tra superalcolici e musica unz unz. Solo che all'epoca i postumi della sbornia apparivano molto, ma molto più leggeri.
giovedì 28 maggio 2009
Stessa spiaggia, stesso mare
Ho caricato lei, passeggino, pranzo, merenda, acqua, succhi, creme e cinquanta borse per ogni evenienza e convinto anche amica S. a caricarsi anche lei la sua bambina e le sue cinquanta borse per passare insieme due/tre ore sul litorale romano.
Ombrellone, lettini e cappellini per il sole. Insomma attivato tutto il rituale per un'estate che si rispetti per poi scoprire che se tua figlia ancora non cammina la spiaggia è un pò più faticosa considerando che: 1) il passeggino di cui sopra sulla sabbia, appunto, si arena e con lui il suo contenuto, cioè Paperotta e suppellettili; 2) una bambina di 10 kili che non conosce il mare, alla vista dell'acqua si sovra-eccita, e si comporta come il famoso pollo-trota di Baricco e per tenerla in braccio devi fare ricorso a dei riflessi che nemmeno alla scuola di Nanto.
martedì 26 maggio 2009
Seconda persona plurale
Mancano della seconda persona plurale.
Proprio non ce la fanno, possono usare solo la prima personale plurale.
"Noi dovevamo chiamarla così, non così"
"Noi stiamo proprio fornendole degli stimoli adeguati"
"Siamo stati fortunati con Paperotta: la prima febbre la ha presa a sette mesi"
Nonna 2, nonchè mia madre:
"Visto che abbiamo deciso di comprare la cucina così e così"
"Quando andiamo a parlare con i nuovi condomini, dobbiamo dirgli questo e questo"
Nonna 1 è completamente concentrata su Paperotta, nonna 2 sul fatto che stiamo effettuando i progetti di ristrutturazione per la nuova casa, ma la sostanza è la stessa: un deficit che impedisce a entrambe di usare il VOI (tu e Marito) e che fa in modo che usino solo il NOI.
Ora, io posso anche capire l'entusiasmo per la nuova arrivata (la prima nipotina in tutte le famiglie), ma mi stupisce che siano solo le donne ad adottare questo atteggiamento che poi mi sembra proprio il manifesto di questa attitudine per la quale una volta che sei stata madre, sei automaticamente investita del ruolo di madre per tutte le generazioni a venire. In una maniera, tra l'altro, sicuramente migliore della madre di ruolo che in quel momento sta espletando, forse per la prima volta, questo difficilissimo compito.
lunedì 18 maggio 2009
Annunciazione Annunciazione ! Sottotitolo: mamma, se non ce la fai tu...ce la faccio io!
...perchè stanotte, tra il 17 ed il 18 Maggio, Paperotta ha dormito, per la prima volta tutta la notte, dalle 20,30 alle 5,30 e nella sua stanza, nel suo lettino, da sola!!
Dalla incredulità (e chiaramente dall'ansia) io, invece di approfittare della situazione, non ho fatto che fare da spola tra la nostra camera e la sua per scoprire che:
1) sono contenta che, forse, potremmo cominciare ad avere delle notti più decenti d'ora in avanti (per delucidazioni sullo stato notturno precedente, vedi post sul sonno ragionevole)
2) in realtà mi è mancata tanto tanto nel lettone (ma questa parte meriterà un post a parte) e quando, alle 5,30 la ho abbracciata e le ho messo il naso tra le pieghe del collo e ho sentito quel suo odorino speciale, mi sono sentita come a casa...
Però è stato un regalo speciale quello che la Papera ci ha fatto e penso che, forse, cominciare a vederla e sentirla maggiormente autonoma aiuterà anche me a cominciare ad avviare un progressivo svincolamento dalla simbiosi con lei.
...
Veroooo?
giovedì 14 maggio 2009
Siamo uomini o caporali?
mercoledì 13 maggio 2009
Autonomia
Dopo la disavventura della tata e le sue conseguenze , ho seriamente preso in considerazione l'idea (maturata nei periodi peggiori di tensione con la suddetta) di mandare Paperotta al nido a settembre. Piuttosto che dover vivere di nuovo quel calvario, infatti, forse preferisco una struttura dove il personale sia competente e qualificato e dove, mi auguro, ci sia una minore possibilità di trovarsi in mezzo alle dinamiche patogene in cui mi sono trovata con la stronzona citata.
In più Paperotta praticamente si lancia fuori dal passeggino ogni volta che vede un bambino (che, peraltro, difficilmente se la fila) per cui ho dedotto che sia un pò stanca di stare con noi "babbioni" e cominci ad essere molto più interessata ai suoi pari.
Mi armo di lista fornita dal municipio dove andremo ad abitare tra poco ed inizio a chiamare per conoscere disponibilità e possibilità di visita.
"Signora, ma ormai è tutto pieno, le iscrizioni si sono aperte e chiuse a febbraio" (Carpe diem)
"Signora, siamo pieni da dicembre, ma se vuole c'è una lista di attesa per il 2010-2011" (2010-2011????)
"Signora, sì abbiamo ancora un paio di posti, può venire a visitare la struttura solo dalle 10 alle 10.30 del mattino" (Ari Carpe Diem)
"Signora, si abbiamo posto, la retta è di circa 650 euro al mese" (ah, come sarà bello ricordare quando potevo permettermi di mangiare!)
"Signora....ah ah ah ah ah!" (?)
Finalmente riesco a trovare la prima struttura disponibile. Dicono che ho anche più di 30 minuti al giorno per visitarla, quindi mi incollo Paperotta con tutti i suoi gadgets e andiamo all'appuntamento.
In una torre. Una torre. Una casa con muri circolari e scala a chiocciola interna come unica entrata. A casa mia si chiama torre. Lascio il passeggino in fondo a quella che sembra la casa di Raperonzolo, mi incollo 10 kili di Paperotta e, mentre ansimo, mi chiedo quale genio ha pensato di fare un nido in una torre quando, tipicamente, i bambini a quell'età non camminano ancora o hanno appena iniziato. E soprattutto come il municipio possa avergli concesso il permesso...
Arrivata in cima la signora/proprietaria della torre mi fa entrare in uno stanzone:
"Qui, è dove giocano, qui è dove mangiano ed in quel giardino (l'aiuola della torre di 2mx2m) si divertono. Poi lì (angolo buio con 5/6 lettini da campeggio grigi e bui pure loro) è dove fanno il riposino"
Santoddio. Piuttosto che lasciarla in questo lager smetto di lavorare.
Trovo un'altra struutura e ho 2 ore la mattina e 2 ore il pomeriggio per visitarla (4 ore, ragazzi, che lusso).
Vado. Sembra il regno delle fiabe. Ci sono le ambientazioni fantastiche, i colori, un giardino enorme con addirittura i gonfiabili e le educatrici sono colorate pure loro. Sono convenzionati con l'università e organizzano attività e introduzione alla seconda lingua. Io e signor Marito siamo affascinati. Infatti, ventiliamo la possibilità di andarci noi e lasciare Papera dai nonni.
Ci penso ci penso e poi, ieri, procedo all'iscrizione. Mentre aspetto di riempire i moduli, faccio tutta una menata alla coordinatrice sul valore dell'autonomia, su quanto mi aspetto che la bimba sia aiutata in questo dal nido, etc...Insomma mi sono annoiata da sola. Mentre firmo, mi sovvengono un paio di dubbi:
"Senta, volevo chiederle, visto che io lavoro soprattutto il pomeriggio, posso portarla in tarda mattinata'"
"No, signora, al massimo alle 9,30, che alle 10 iniziamo le attività. Siamo una scuola e non una ludoteca. Se la porta a quell'ora scombussola tutte le attività strutturate"
"Uhm...e posso venirla a prendere prima delle 15.30?"
"Non le consiglio di prenderla prima delle 15.00 perchè fanno il riposino fino a quell'ora"
"Uhm...allora posso prenderla prima che inizi il riposino?"
"Eventualmente sì"
"Allora posso portarla per le 10 e venirla a prendere alle 12.30 !"
"Signora, scusi se mi permetto, ma è sicura di volerla iscrivere all'asilo? E' sicura di volerla già autonoma? "
Già...sono sicura?
Autonomia e dipendenza: che ambivalenza !
domenica 10 maggio 2009
Festa della mamma
mercoledì 6 maggio 2009
Nanny from hell 2
mercoledì 29 aprile 2009
Nanny from hell
mercoledì 15 aprile 2009
E il sonno ragionevole ?
venerdì 10 aprile 2009
Sensibilità Mammesca
martedì 7 aprile 2009
Grande Madre Terra
venerdì 3 aprile 2009
Separazione
giovedì 2 aprile 2009
Mamme Bloggers
Un mondo incredibile.
Un mondo sommerso di solidarietà virtuale, scambi di informazioni, condivisione di esperienze. Su e giù nello stivale, "dal Manzanarre al Reno", mamme di diverse età e provenienza si scambiano commenti e si confrontano su temi più o meno leggeri e che segnano incondizionatamente ognuna di noi.
Il risultato?
Una rete di sostegno ed esplorazione che, ancora più incredibilmente, si appoggia su un terreno virtuale.
Per me e ciò che sono, ciò ha realmente del fantasmagorico.
mercoledì 1 aprile 2009
Incipit
Poi ci sono le altre.
Quelle che si sentono stanche e inadeguate, che rimpinzano i loro figli di hamburger surgelati, merendine confezionate e cartoni animati, che non hanno voglia di portarli ai giardinetti per non dover parlare con le altre mamme (quelle belle e pettinate)..."
Stephanie Calman "Confessioni di una madre imbranata"