giovedì 30 dicembre 2010

La vita è adesso

Mia figlia ha due anni e quattro mesi.
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"Papà, dai la mano"?
"Tieni, Bambola"
Io: "vedi, Bambola, dicono che questa sia la linea della vita, questa quella dell'amore e "...
"Papà, sei contento"?
"Si , amore, solo molto contento"
"Sei felice"?
"Si, sono felice"
"Si, ma sei felice di essere con noi"?
... ?!
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Io lo giuro che ha detto esattamente così. Ma questi bimbi non saranno, in realtà, solo dei nani di 40 anni?

sabato 25 dicembre 2010

Eleonora

Aveva la pelle olivastra e gli occhi quasi neri.
Era bella, intelligente, acuta e a volte sarcastica.
Credeva in Dio: un Dio forte, ma anche ingiusto, al potere del quale sembrava sottomettersi con grande fede.
Ma era sanamente triste e spaventata.
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E' arrivata da me un anno fa, proprio in questo periodo, e mi ha detto di volere fare un "percorso" per le brutte sensazioni di panico che viveva la notte, quando la paura della morte veniva a trovarla...nonostante questa professata fede, nonostante una famiglia molto vicina, nonostante la acuta intelligenza e la grande forza d'animo.
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Ho provato ad evitarla, in un certo senso: sentivo che il vortice dell'angoscia di morte era il vero prezzo da pagare per starle vicino, ma lei mi ha chiamata, ed in maniera crudelmente esplicita, mi ha detto di aver scelto me, di volere me.
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L'ho accolta e mi sono fatta contagiare dal confronto con la morte.
Abbiamo lavorato cosi, una volta a settimana, ed abbiamo guardato in faccia i suoi mostri interiori ed esteriori, quelli consci ed inconsci e siamo state forti, ma anche impaurite...tanto tanto impaurite.
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Ma il panico se ne è andato.
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Poi abbiamo toccato l'ebbrezza dell'ipotesi della guarigione e poi l'abisso della recidiva e dello sguardo della morte: freddo, implacabile.
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In maniera sana si è allontanata da me in questo ultimo periodo: non ci si può confrontare con se stessi in alcuni momenti e, forse, alcune vicinanze affettive è meglio negarle per soffrire meno nell'ipotesi della separazione.
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Ho pensato di cercarla. L'ho fatto un paio di volte e lei non mi ha ricercata. Ho pensato che dovevo rispettare i suoi bisogni e, pur avendola sempre in mente, ho aspettato che fosse lei a cercare me, senza anticiparla, senza sostituirmi a lei, facendo il mio lavoro e non trasmettendole le mie angosce per contenere le sue, solo le sue.
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Se ne è andata stanotte, la notte di Natale, in un beffardo gioco del destino. Me lo hanno detto oggi ed ho pianto lacrime amarissime, che sapevano del fiele dell'impotenza e dell'immaturo rifiuto di lasciarla andare.
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Dov'è il suo Dio? Che ne è delle sue preghiere?
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Aveva 16 anni e io ero la sua psicoanalista.

giovedì 16 dicembre 2010

Questo è un post strano

Questo è un post strano.
Il post di chi esce da un silenzio dovuto ad un respiro che si trattiene da circa tre settimane (e forse un pò di più).
Un post di chi incappa in medici che allarmano e fanno fare tante tante analisi, e risonanze, ed ecografie perchè...."c'è qualcosa che non va".
Un post di chi ha cominciato a tremare e si è resa conto che l'unica reale paura era quella relativa al proprio ruolo di madre.
Perchè, ha pensato, tutto è sostituibile: una moglie, un'amante, un'amica, ma una madre proprio no.
E' il post, però, di chi si è improvvisamente risvegliata nelle meraviglie della normalità: della cena da preparare, nel bagnetto da fare, nel lavoro speciale che fa ogni giorno senza ringraziare abbastanza per la fortuna che la vita le ha donato.
E' il post, dunque, di chi è ancora un pò in sospeso, ma di chi ha preso una porta in faccia e si è resa conto che, qualunque sia la situazione, la vita è ora ed è "normalmente" incredibile così.