Ti svegli e ti accorgi che avete attraversato tempeste, fulmini e saette, ma poi è arrivata la primavera e con lei l'estate e le nubi si sono diradate ed è arrivato piano piano il sereno.
E la grande paura e la grande fatica hanno cominciato ad essere più leggere e meno croniche.
E ti cominci a perdonare ...
E, così, apri gli occhi e ti accorgi di avere davanti una grande bambina di tre anni che dialoga, si interroga, ti sfida e ti osserva attentamente.
E va alla materna.
E al cinema.
E si innamora di un tale che si chiama Tommy.
E si emoziona quando lui la "bacia".
E nuota come un pesciolino.
E ...quasi dorme.
E...quasi dormI.
Che bello.
Che bello. Anzi, di più! :-)
RispondiEliminaUna volta ho letto che "il vero perdono non passa sopra all'ira, ma passa attraverso di essa" e certo ci vuole il tempo che ci vuole. Bentornata.
RispondiElimina@Onda: vero
RispondiElimina@sicampeggia: soprattutto se sentiamo di dover perdonare noi stessi, di doverci assolvere. Ci vuole tempo. E il dovuto coraggio. Grazie