martedì 26 maggio 2009

Seconda persona plurale



Le nonne di Paperotta hanno un problema grammaticale.

Mancano della seconda persona plurale.

Proprio non ce la fanno, possono usare solo la prima personale plurale.

Nonna 1, nonchè la madre del padre di Paperotta:
"Noi dovevamo chiamarla così, non così"
"Noi stiamo proprio fornendole degli stimoli adeguati"
"Siamo stati fortunati con Paperotta: la prima febbre la ha presa a sette mesi
"

"Noi non la vogliamo mandare al nido prima dei due anni, no? Non se ne parla proprio!!"


Nonna 2, nonchè mia madre:
"Visto che abbiamo deciso di comprare la cucina così e così"
"Quando andiamo a parlare con i nuovi condomini, dobbiamo dirgli questo e questo
"

"Noi dobbiamo dare alla bambina questa stanza, è la più luminosa"

Nonna 1 è completamente concentrata su Paperotta, nonna 2 sul fatto che stiamo effettuando i progetti di ristrutturazione per la nuova casa, ma la sostanza è la stessa: un deficit che impedisce a entrambe di usare il VOI (tu e Marito) e che fa in modo che usino solo il NOI.


NOI??????

MA NOI SIAMO NOI, NON VOI !!

Ora, io posso anche capire l'entusiasmo per la nuova arrivata (la prima nipotina in tutte le famiglie), ma mi stupisce che siano solo le donne ad adottare questo atteggiamento che poi mi sembra proprio il manifesto di questa attitudine per la quale una volta che sei stata madre, sei automaticamente investita del ruolo di madre per tutte le generazioni a venire. In una maniera, tra l'altro, sicuramente migliore della madre di ruolo che in quel momento sta espletando, forse per la prima volta, questo difficilissimo compito.


Non so, mi sembra che si crei una sorta di accaparramento della maternità e della progettualità che questa porta con sè ed una conseguente competizione tra femmine forse proprio per il fatto che, secondo me, non ci può essere più di una madre in una sola famiglia per cui quella che si sente minacciata nel ruolo, reagisce e si difende.


In maniera quasi animale, come una tigre che difende il suo territorio ed i suoi cuccioli, la mamma-tigre (che allora sarei io) contrattacca (o almeno così vorrebbe) e comincia a dare zampate...


Care nonne, perchè non evitiamo di arrivare alle zanne e, come i tempi scandirebbero, non vi fate da parte cercando di espletare il vostro ruolo, pur importantissimo, ma senza interferire così tanto? Sarebbe bello, allora, correre da voi per consigli saggi dati dall'età e dall'esperienza, senza temere di esporre il fianco al "ratto" del figlio...


Il figlio...


Che, appunto, per voi è nipote e non figlio.

4 commenti:

  1. Io ammetto che nel caos che questo poi porta con sè ho la fortuna di avere le nonne entrambe lontane. Mia madre però la vediamo praticamente ogni fine settimana e per quanto sia abbastanza discreta a volte cade anche lei nell'autocelebrazione dell'essere mamma perfetta, lei non io. E' fastidioso, hai ragione molto e soprattutto nei primi periodi diventa insopportabile. Io alla fine ho fatto tacere tutti, è meglio.

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  2. @Renata...brava! Ma come hai fatto?

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  3. La lontananza aiuta, se fossero presenti tutti i giorni ammetto che sarebbe più difficile. Come ho fatto? Poco tatto, poca cortesia e "per piacere ora basta, decido io cosa è meglio per loro.!"

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  4. SOS SUOCERA ANSIOSA. Mi si piazza ogni giorno in casa rompendo l'equilibrio intimo della mia neofamiglia. Mio marito con la scusa che lavora giorno e notte compreso il WE è il suo più fedele complice. Credo che entrambi vivano l'inadeguatezza di trovarsi davanti ad una bimba "con problemi di ritardo". Io non mi sento affatto inadeguata, nonostante le difficoltà quotidiane, ho accettato la situazione e sento di poterla gestire, ma mi prendono sulla stanchezza. Ho provato diverse volte con la diplomazia, ma ricadono sempre nel circolo vizioso. Sono diabolici. Ogni consiglio è apprezzato. Grazie, Silvia M.

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