giovedì 28 maggio 2009

Stessa spiaggia, stesso mare



Ieri ho portato Paperotta, per la prima volta, in spiaggia.

Ho caricato lei, passeggino, pranzo, merenda, acqua, succhi, creme e cinquanta borse per ogni evenienza e convinto anche amica S. a caricarsi anche lei la sua bambina e le sue cinquanta borse per passare insieme due/tre ore sul litorale romano.

Mezz'ora di macchina per arrivare in uno stabilimento meravigliosamente deserto in un lavorativo giovedi mattina (meraviglie della libera professione).

Ombrellone, lettini e cappellini per il sole. Insomma attivato tutto il rituale per un'estate che si rispetti per poi scoprire che se tua figlia ancora non cammina la spiaggia è un pò più faticosa considerando che: 1) il passeggino di cui sopra sulla sabbia, appunto, si arena e con lui il suo contenuto, cioè Paperotta e suppellettili; 2) una bambina di 10 kili che non conosce il mare, alla vista dell'acqua si sovra-eccita, e si comporta come il famoso pollo-trota di Baricco e per tenerla in braccio devi fare ricorso a dei riflessi che nemmeno alla scuola di Nanto.
Però che goduria...
C'era quella calma estiva, quel poter perdere tempo, quel "vuoi un gelatino?Ma sì prendiamoci un gelatino mentre guardiamo il mare" di metà mattina e quelle aspettative di evasione e leggerezza che solo l'inizio estate può portare.
Allora nascono progetti di divertimenti e vacanze e condivisione con gli amici e di lontananza dai problemi che rimangono nell'afa e nel traffico di Roma.
Mentre pensavo tutto questo e mi godevo anche la fatica di una mezza giornata di libertà, al mare, con la mia bambina mi è venuta su la sensazione forte delle mie estati al mare da piccola, di tutti quei dettagli e di come mi piacerebbe che Paperotta potesse assaporare quelle emozioni legate, allora, a...
...uscire dall'acqua fredda ed avere qualcuno che ti aspetta con un grande asciugamano aperto, farti avvolgerti in questo e farti dare quelle energiche carezze che sì ti asciugano, ma, soprattutto, ti fanno sentire coccolato e contenuto
...guardarti le punte delle dita raggrinzite dall'aqua
...sederti avvolto nell'asciugamano e mangiarti il pezzo di pizza bianca che mamma ha portato da Roma
...sentire in lontananza, mentre sei mezza appisolata l'omino che grida "Cocco bello, cocco frescoooo"
...addormentarti sotto l'ombrellone con una sensazione di freschino ai piedi
...sudare e sudare sotto il sole mentre scavi il fosso del tuo grandissimo castello di sabbia
...usare il sedere del tuo amico per costruire la pista di biglie
...giocare a racchettoni
...stare ore a saltare le onde che si rompono a riva
...pregare mamma di poter fare il bagno che "sono passate già le tre ore"
...caricare in macchina secchiello, paletta, pallone gonfiabile, canotto e materassino
...cantare a tutto spiano, e per tutto il tragitto, "Tutti al mare, tutti al mare"
...rimanere fino al tramonto che mamma è una romanticona
....sentire la pelle che tira alla fine della giornata perchè il sole l'ha bruciata
...addormentarsi la sera, distrutti, ma della "stanchezza bella" : quella della felicità e della leggerezza d'animo.
Insomma, "per quest'anno non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare".



5 commenti:

  1. che ricordi è vero e quella sensazione di sicurezza e di sentirsi al posto giusto senza nessuna paura. anche io ho portato roby al mare , ormai è un vero pesciolino e sguazza nel salvagente con mutandina completamente a suo agio.

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  2. che meraviglia questo post. che meraviglia davvero. mi sono ritrovata in tantissime cose che avevo dimenticato. persino nell'espressione "stanchezza bella" (sensazione che da troppo tempo non provo più. ho solo sempre addosso una stanchezza brutta&pesante). grazie!

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  3. @MammaNews. è esattamente questo che mi piacerebbe che la mia bambina vivesse: la sensazione di sicurezza, quel "tanto ci pensano mamma e papà" che fa dell'infanzia un momento magico.
    @Erounabravamamma: grazie, davvero. Anche io è da tanto tempo che non ho la "stanchezza bella"...chissà se quando sei grande e hai figli si può ritrovare?

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  4. Non sono mai stata al mare da bambina, ma al lago. E nonostante non avessi sabbia con cui costruire castelli o amici con cui giocare, le sensazioni che da leggere il tuo post ricordano quella pesantezza di gambe all'uscita dall'acqua gelida (perché il Garda è frrrrrreddo), quel buco nello stomaco che dà solo la fame da stanchezza d'acqua, quel profumo di crema solare che rimaneva tutta appiccicata alle mani e che si sciacquava a riva...

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  5. @Sheireh: Ah, il profumo di crema solare....che mi sono dimenticata ! Quell'odore di cocco e mandorla ! Uhm...Grazie di avermi riportata anche lì!

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