giovedì 5 luglio 2012

Fomento mode: ON

Bambola ha preso la varicella.
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Era il quel del paesino di montagna a godersela con i nonni (ed io che facevo su e giù), ma l'ho dovuta portare a Roma a causa della prima, inequivocabile, bolla.
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L'avevo appena iscritta alla "settimana in fattoria" dove avrebbe dovuto passare le mattine ed i pomeriggi con pony, agnellini e asinelli, ma alla vista della bolla malefica le dico, con dispiacere, che deve tornare a casa con me.
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Mi dispiaccio tanto per lei e allora decido di avviare la tecnica "come ti fomento per fartela prendere bene": "dai, Bambola, che bello, hai preso la varicella, yuppi, ora potrai guardare tutti i cartoni che vuoi, tutto il giorno e stare a casa e mangiare le cose preferite, ariyuppi" (fomento mode ON).
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Lei decide di credermi e cominciano a passare i giorni.
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Aumentano le bolle in maniera esponenziale.
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Ieri sera lei è tutta una pustola, ovunque (veramente ovunque poveraccia) e non riesce nemmeno a mangiare.
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Siamo sul lettone, aria condizionata accesa, serie di Peppa Pig senza soluzione di continuità.
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Bambola mi guarda e fa: "mamma, mamma, tu sei la migliore mamma del mondo, dell'universo e io...io...sono felicissima!!".
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Dite che ho esagerato?

sabato 2 giugno 2012

La rompicoglioni della scuola

Primo anno scuola materna di Bambola (ormai al termine). Scuola Privatissima (anche nel costo, ma in zona non ci sono grandi alternative nel pubblico). 
Nel corso dell'anno la maestra mi segnala che Bambola, non essendo abituata a menare le mani, quando entra in conflitto con i bambini, tende a rabbuiarsi e a sembrare triste. 
Bisogna dargli strumenti aggiuntivi, mi dice la maestra. Io confermo che Bambola è abituata a parlare di come si sente piuttosto che menare le mani. 
Passa il tempo e la maestra mi dice che la vede più sicura ed assertiva. 
Bene. 
Poi io assisto, in questa ultima fase dell'anno, a scene assurde, davanti ai miei occhi: bambine possedute che dicono cose super cattive: tipo non puoi giocare con noi perché...vai via...insomma prepotenze su prepotenze. 
Bambola comincia ad avere qualche sintomino di disagio: pipì a letto, pianti notturni. 
Aiuto Bambola a gestire la cosa con "quelle bambine" e risegnalo la cosa alla maestra la quale, per qualche motivo, si mette subito sulla difensiva. 
Nello stesso tempo ricevo molte segnalazioni da altre mamme della stessa classe con bambini con gli stessi sintomi. 
Allora, penso, è qualcosa che deve essere gestita dalla classe. Scrivo una mail a tutti i genitori e, con molta diplomazia (aho, io de mestiere scrivo sempre messaggi orientati al positivo), chiedo un incontro aperto , anche con la maestra e la preside per capire meglio cosa succede. 
Molte mamme escono allo scoperto e dicono : "anche mio figlio...anche il mio....". Si cerca di organizzare l'evento. 
Poi arrivano due mail della madre capa classe nonché (che caso) madre della piccola tiranna della classe che, aggredendo i promotori dell'iniziativa (cioè fondamentalmente io), dice che abbiamo firmato un pof, che lei non verrà, che dove si vuole andare a finire, che....che....
Io elegantemente mi defilo e dico che procederò per vie personali, allora, e che senz'altro lo scontro non serve a nessuno. 
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Insomma alla fine della storia questo è il risultato: la maestra mi spedisce dalla psicologa scolastica per lunedì perché prima non mi "concede" un colloquio individuale, io oggi ho preteso di parlare con la preside la quale "ma signora, ma quando mai...", la maestra nel frattempo mi fa gli occhi arcigni....ed io (che mi ero proposta anche di aiutare con ipotesi di circle time, etc...) sono ufficialmente la rompicoglioni della scuola. 
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Benissimo.

martedì 27 marzo 2012

Profumo di Libertà

Finalmente me ne approprio.
La libertà.
Quella dell'assenza di senso di colpa nella separazione.
Quella separazione tanto temuta e tanto desiderata.
Potersi allontanare e non aver paura di provocare rotture, in lei ed in me.
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Come un mare che si prosciuga,
siamo arrivate oltre la riva
la spiaggia e l'acqua
a volte la stessa cosa, a volte completamente separate.
oggi mi godo tre giorni di viaggio, sulla spiaggia, sdraiata da sola.
...
Tutto questo per dire che, dopo la gravidanza ed i tre anni e mezzo di maternità, sono partita da sola per un week end a Ginevra. Tutto bene. Tutto bello. Anche sentirle dire: "mamma, non farlo più, non partire più senza di me".