sabato 18 settembre 2010

Differenze di Genere

Il papà di Papera è, in un certo senso, un uomo all'antica: non approva, ma, soprattutto, non si sente a suo agio, nel mostrare le sue nudità alla figlia, ora appena dueenne. Ogni qualvolta lei entra in bagno, il padre si riveste, sobbalzando e cercando di coprire il "misterioso aggeggio".
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Ho cercato di fargli notare che un atteggiamento del genere rischia di creare un tabù dove non ce ne sarebbe bisogno, ma tant'è. Il risultato di ciò è che Papera ha visto me e se stessa nude, ma mai un uomo.
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Questa estate, al mare, i vicini di ombrellone, hanno un figlio maschio, coetaneo di Papera: Alessio.
La mamma di Alessio cambia il costumino al bambino e il bimbo rimane nudo davanti a Papera.
Lei sgrana gli occhi, poi mi guarda e indica il "piccolo e-ancora-misterioso aggeggio": "cos'èee?"
"Piso", fa lui
"Piso?", commenta Papera
"Si, Piso, eh !"
"Ahh....Sc'hai bua 'a patatina?"

mercoledì 15 settembre 2010

Io ho sonno

Ore 7, lettone, dopo una nottata di risvegli continui.
"Mamma, Io ho sonno"
"Uhm????!!!"
"Io ho sonno"
"Bambolina, (sbadiglio) brava, la tua prima frase (sbadiglio) costruita ...ronf"
"IO HO SOOOONNO"
"E ho capito, anche io ho sonno"
"No, IO ho sonno"
"Ho capito, ma anche IO ho sonno"
"NOOOOO, IO ho sonno"
"Ma, scusa, non posso avere sonno anche IO, dopo che mi hai fatto svegliare un milione di volte stanotte?"
"NO!"
"Ah"
...Bella cosa, l'egocentrismo infantile.

lunedì 13 settembre 2010

Supplica a mia madre

Supplica a mia madre di Pier Paolo Pasolini


E' difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.

Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.

Per questo devo dirti ciò ch'è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.

Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.

E non voglio esser solo. Ho un'infinita fame
d'amore, dell'amore di corpi senza anima.

Perché l'anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:

ho passato l'infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.

Era l'unico modo per sentire la vita,
l'unica tinta, l'unica forma: ora è finita.

Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.

Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…

giovedì 9 settembre 2010

We are back!


Siamo tornate.

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Dopo tante peripezie, stanchezze, frivolezze, pesantezze e novità.

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La prima è che abbiamo fatto pace. Con lo scorrere del tempo, con gli errori, con la stanchezza e la paura di non godersi i momenti.

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E' tornata l'energia, la voglia di fare, ma, soprattutto, quella di pensare. Ci farò un post sopra, ma l'idea è un pò quella del corpo che, finalmente, ha "mollato la presa" per ridare spazio al pensiero, alla capacità di programmare e di fare scelte.

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E di scrivere e condividere.

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Bentrovate, mamme blogger, vi ho seguito in silenzio, senza commentare, ma sono di nuovo qui.