venerdì 23 dicembre 2011

Confesso che ho pianto...

No vabbè, alla recita non me lo aspettavo.
La recita.
Cioè i canti, ma tutti vestiti da angioletti in bianco con colorati foulards in mano.
Ero tutta d'un pezzo: bella, phonata (o meglio piastrata), truccata, taccata, anche un pò laccata per la serie "guarda che mamma figa e gggiovane e easy che ha mia figlia".
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E invece...
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Lei entra e, a dispetto della canzone che parte, è l'unica a gridare."guarda, mamma, il mio colore preferito....guarda mamma, anche il mio colore non preferito...ciao mamma....mamma, ggneni da me a cantare qui".
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Insomma, che volete, nun gliela potevo fà e ho cominciato a piangere, manco fossi al suo matrimonio. E guardavo il marito il quale aveva gli stessi sbrilluccichini.
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Che mammole.

mercoledì 7 dicembre 2011

Perchè non dici più MONONO?

Scusa, ma quando hai smesso di dire Monono (biberon) e io vieno (vengo) e ho piangiuto (pianto)?
Quando è che hai cominciato a parlare da grande?
Guarda, amica, che se anche sei grande grande ancora non hai raggiunto con la testa il soffitto come Alice per cui ancora sono la tua mamma e ti posso vedere piccola.
Per favore, puoi rimanere piccola?
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Così?
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Tre anni e tre mesi, che meraviglia. Menomale che ancora dici copocopia (fotocopia).

mercoledì 9 novembre 2011

Mavaff'

L'altro giorno è successo un piccolo incidente domestico: Papera mette la gambina sotto il divano mentre gioca con il padre. Il padre cerca di tirarla su dalle braccia e, pensando che lei stia facendo resistenza "per finta", strattonandola le causa una distorsione alla gamba e/o all'anca.
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Corriamo al pronto soccorso pediatrico e, dopo due radiografie, ci confortano che non ci sono fratture, ma la bambina deve stare a riposo senza camminare per sette giorni.
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Torniamo a casa e io, nel vestirla, le infilo un dito nell'occhio. Sembra che nemmeno se ne sia accorta, ma lamenta ancora dolore alla gamba e siamo costretti a darle anche un antidolorifico.
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La faccio dormire con me nel lettone e, presa un pò dall'ansia, veglio letteralmente su di lei per tutta la notte. Notte nella quale lei, invece, dorme beata.
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Si sveglia la mattina in preda al pianto.
"Amore di mamma, che c'è?" , dico amorevole
"Tu...."
"Si, amore?"
"Tu...sei cattiva: mi hai messo un dito nell'occhio!!! Papiiiiinooooo, vieeeeeniiiiiii?"
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...
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Mavaff'

giovedì 6 ottobre 2011

Dietro al vetro

Dietro al vetro sono io e tu sei tu
Non siamo ioetu
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Dietro al vetro vedo che vai da sola e prendi per mano il mondo perchè ti fidi e non hai paura
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Dietro al vetro ti lanci e ti giri raramente per controllare che io ti stia guardando
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Dietro al vetro sei una persona unica, e fai le cose che ti abbiamo insegnato, ma a modo tuo, con i tuoi tempi e i tuoi passi
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Dietro al vetro vedo che canti e chiaccheri e non hai bisogno di me come di una estensione del tuo corpo, perchè tu hai un TUO corpo che si muove nello spazio ed è coordinato ed autonomo.
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Dietro al vetro TI VEDO, e mi sembra la prima volta che lo faccio.
Perchè non sto guardando me, ma TE e questa cosa non è affatto banale e mi sembra una scoperta immensa.
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Dietro al vetro mi innamoro, ancora e ancora.
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Che storia questa prima lezione di nuoto.

sabato 24 settembre 2011

Innocenti evasioni

Ti addormenti un attimo e sono passati mesi e mesi.
Ti svegli e ti accorgi che avete attraversato tempeste, fulmini e saette, ma poi è arrivata la primavera e con lei l'estate e le nubi si sono diradate ed è arrivato piano piano il sereno.
E la grande paura e la grande fatica hanno cominciato ad essere più leggere e meno croniche.
E ti cominci a perdonare ...
E, così, apri gli occhi e ti accorgi di avere davanti una grande bambina di tre anni che dialoga, si interroga, ti sfida e ti osserva attentamente.
E va alla materna.
E al cinema.
E si innamora di un tale che si chiama Tommy.
E si emoziona quando lui la "bacia".
E nuota come un pesciolino.
E ...quasi dorme.
E...quasi dormI.
Che bello.