mercoledì 13 maggio 2009

Autonomia

Dopo la disavventura della tata e le sue conseguenze , ho seriamente preso in considerazione l'idea (maturata nei periodi peggiori di tensione con la suddetta) di mandare Paperotta al nido a settembre. Piuttosto che dover vivere di nuovo quel calvario, infatti, forse preferisco una struttura dove il personale sia competente e qualificato e dove, mi auguro, ci sia una minore possibilità di trovarsi in mezzo alle dinamiche patogene in cui mi sono trovata con la stronzona citata.


In più Paperotta praticamente si lancia fuori dal passeggino ogni volta che vede un bambino (che, peraltro, difficilmente se la fila) per cui ho dedotto che sia un pò stanca di stare con noi "babbioni" e cominci ad essere molto più interessata ai suoi pari.


Mi armo di lista fornita dal municipio dove andremo ad abitare tra poco ed inizio a chiamare per conoscere disponibilità e possibilità di visita.


"Signora, ma ormai è tutto pieno, le iscrizioni si sono aperte e chiuse a febbraio" (Carpe diem)


"Signora, siamo pieni da dicembre, ma se vuole c'è una lista di attesa per il 2010-2011" (2010-2011????)


"Signora, sì abbiamo ancora un paio di posti, può venire a visitare la struttura solo dalle 10 alle 10.30 del mattino" (Ari Carpe Diem)


"Signora, si abbiamo posto, la retta è di circa 650 euro al mese" (ah, come sarà bello ricordare quando potevo permettermi di mangiare!)


"Signora....ah ah ah ah ah!" (?)


Finalmente riesco a trovare la prima struttura disponibile. Dicono che ho anche più di 30 minuti al giorno per visitarla, quindi mi incollo Paperotta con tutti i suoi gadgets e andiamo all'appuntamento.


In una torre. Una torre. Una casa con muri circolari e scala a chiocciola interna come unica entrata. A casa mia si chiama torre. Lascio il passeggino in fondo a quella che sembra la casa di Raperonzolo, mi incollo 10 kili di Paperotta e, mentre ansimo, mi chiedo quale genio ha pensato di fare un nido in una torre quando, tipicamente, i bambini a quell'età non camminano ancora o hanno appena iniziato. E soprattutto come il municipio possa avergli concesso il permesso...


Arrivata in cima la signora/proprietaria della torre mi fa entrare in uno stanzone:


"Qui, è dove giocano, qui è dove mangiano ed in quel giardino (l'aiuola della torre di 2mx2m) si divertono. Poi lì (angolo buio con 5/6 lettini da campeggio grigi e bui pure loro) è dove fanno il riposino"


Santoddio. Piuttosto che lasciarla in questo lager smetto di lavorare.


Trovo un'altra struutura e ho 2 ore la mattina e 2 ore il pomeriggio per visitarla (4 ore, ragazzi, che lusso).


Vado. Sembra il regno delle fiabe. Ci sono le ambientazioni fantastiche, i colori, un giardino enorme con addirittura i gonfiabili e le educatrici sono colorate pure loro. Sono convenzionati con l'università e organizzano attività e introduzione alla seconda lingua. Io e signor Marito siamo affascinati. Infatti, ventiliamo la possibilità di andarci noi e lasciare Papera dai nonni.


Ci penso ci penso e poi, ieri, procedo all'iscrizione. Mentre aspetto di riempire i moduli, faccio tutta una menata alla coordinatrice sul valore dell'autonomia, su quanto mi aspetto che la bimba sia aiutata in questo dal nido, etc...Insomma mi sono annoiata da sola. Mentre firmo, mi sovvengono un paio di dubbi:


"Senta, volevo chiederle, visto che io lavoro soprattutto il pomeriggio, posso portarla in tarda mattinata'"


"No, signora, al massimo alle 9,30, che alle 10 iniziamo le attività. Siamo una scuola e non una ludoteca. Se la porta a quell'ora scombussola tutte le attività strutturate"


"Uhm...e posso venirla a prendere prima delle 15.30?"


"Non le consiglio di prenderla prima delle 15.00 perchè fanno il riposino fino a quell'ora"


"Uhm...allora posso prenderla prima che inizi il riposino?"


"Eventualmente sì"


"Allora posso portarla per le 10 e venirla a prendere alle 12.30 !"


"Signora, scusi se mi permetto, ma è sicura di volerla iscrivere all'asilo? E' sicura di volerla già autonoma? "

Già...sono sicura?

Autonomia e dipendenza: che ambivalenza !


4 commenti:

  1. Mi sembra di rivedere me stessa tre anni fa!
    E quando ha inziato telefonavo tre volte al giorno alla direttrice o le mandavo messaggini sul cellulare. Se ti può essere d'aiuto io sono molto contenta della scelta del nido, oggi il piccolo fa dalle 8:00 alle 15:30 e si trova benissimo.

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  2. carissime! non mi ricordo quanto tempo ha Paperotta. Io personalmente (ove possibile) sarei per non mandarli al nido prima dell'anno e mezzo/due, a sostegno della mia opinione vi invito (se vi fa piacere) a leggere il capitolo che dedico all'argomento nel mio libro ("Ero una brava mamma prima di avere figli"), oppure un bellissimo testo di Steve Biddulph intitolato "Crescere bambini piccoli", di facile reperibilità. Baci (anche a Renata) & solidarietà
    Paola

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  3. ...forse sono strana io, ma tu un po' di desiderio di autonomia non ce l'hai?? :)
    lo so che io sono stata fortunata nella scelta del nido (ma poi è stata una fortuna?? tu sai bene a cosa mi riferisco...), ma continuo a pensare che sia in assoluto la cosa migliore...per tutti!! :)
    un abbraccio forte

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  4. @Renata: non so se ho fatto bene. Ora ho 3000 dubbi e mi chiedo se non abbia ragione Paola...che forse dovevo aspettare un pò. Diciamo che mi sono detta di tentare e vedere come va. Per lei, ma, immagino, soprattutto per me!!! P.S. Ho pensato già a mandare messaggini, ma mi sa che questi del nido non me lo fanno fare!
    @Paola: sto assolutamente comprando il tuo libro...ma non mi dire così che mi aumenti la dissonanza!
    @Valeria: che dire...tu sei tra i miei miti: mamma autonoma e coraggiosa! Desiderio mio di autonomia? Non lo so: a volte mi sembra di sì e faccio fantasie di palestre e aperitivi con le amiche, altre volte mi sembra di regredire e di esserci solo come mamma-nutrice-coccolatrice.

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