mercoledì 8 luglio 2009

Libertà

Dopo mesi di sacrifici "meteo-dipendenti", approfittando sia del lungo week-end romano che del nostro anniversario, finalmente abbiamo passato portato Papera fuori per un intero fine settimana al mare.
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Mentre era lì, allora, tra sabbia e giardini con erbetta morbida (e senza cacche di cani), libera di muoversi in spazi aperti e privi di barriere e/o ostacoli pericolosi per i suoi esperimenti di movimento (tra gattonamenti ed arrampicamenti), riflettevo su quanto diverso è il suo temperamento in queste situazioni.
Mentre, cioè, quando "chiusa" in quattro mura domestiche, Papera è spesso "agitosa", frenetica e quasi iperattiva (come atteggiamento, non come caratteristica clinica), nella completa libertà di muoversi, invece, è una bambina calmissima e, a tratti, quasi timida nei confronti degli altri bambini.
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Mi veniva in mente, allora, quanto bisogno hanno i bambini di sentirsi liberi di poter esplorare il mondo senza sentire "no, lì no...no, questo no", con quel tono di preoccupazione che inevitabilmente ha una mamma quando suo figlio si è arrampicato sul divano ed accenna a voler sperimentare la meccanica della forza di gravità. Oppure quando nel giardinetto trova il prodotto fecale del cane di turno il cui padrone si guarda bene dal raccogliere che "tanto siamo al parco".
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Quanto sarebbe bello, allora, avere, anche in città, tanti di questi spazi aperti dove i bambini possano agire liberi, senza paura di prendersi la lectospirosi o di ferirsi con ferri arruginiti o di cadere rovinosamente dal muro di cinta che delimita un'area giochi di 1m x 1m. Tra l'altro, è risaputo che queste esplorazioni favoriscono lo sviluppo neuropsicologico ed affettivo del bambino.
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Allora, perchè gli alti dirigenti delle nostre metropoli non si impegnano a favorire futuri cittadini intelligenti e maturi e non ci forniscono spazi e momenti adeguati per i nostri bambini?

3 commenti:

  1. Mi unisco al tuo perchè senza avere una risposta. Ma hai ragione i bambini all'aperto esplorano e si divertono molto di più che in casa. Il mio sogno è sempre stata una casa con giardino e se fosse a Milano almeno con un grande terrazzo in cui farli giocare liberamente. Chissà se prima o poi...

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  2. @Renata:magari...prima o poi...Ma io sogno ancora più in grande: di giardini per i bambini con terreni "maneggiabili", di luoghi dove ci sia il rispetto per tutti. Basterebbe poco: un esempio è il seguente. Ho vissuto per un periodo di tempo a New York e lì se il tuo cane in un parco fa la cacca e tu non pulisci, sono multe salatissime e pubblica umiliazione. Stessa cosa se butti cartacce o robe simili tipo a Central Park. Il risultato è che ti puoi sdraiare sul prato senza paure, puoi stare a piedi scalzi e far stare scalzi anche i tuoi bambini in un luogo che, alla fine, è in mezzo alla città. Perchè qui in Italia, dove diciamo di amare i bambini più di ogni altra cosa, è così difficile?

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  3. Nel nostro paese stanno creando un sacco di aree verdi (in costruzione c'è un parco con annesso laghetto e varie altre cosette).
    L'unico problema è proprio la questione dei cani, perché siamo in campagna e ci sono anche i cani semirandagi (cioè quelli delle corti aperte che girovagano durante il giorno).

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