mercoledì 15 aprile 2009

E il sonno ragionevole ?


All'inizio è stato questo mio problema con la separazione : di ritorno dall'ospedale, per tentare di "recuperare" una ipotetica frattura provocatami/ci dal personale del nido della struttura dove è nata A., la tenevo sempre sulla pancia e lei sembrava voler/poter dormire solo lì. Da quell'istante, come si tentava di metterla giù nella sua culla o nella carrozzina, ecco che A. tirava fuori un repertorio di urli e strilli che manco la stessimo sgozzando per farne il brodo. Ed io, che ho una tolleranza al suo pianto pari allo zero assoluto, mi nutrivo di spiegazioni che si rifacevano alla necessità di continuità tra vita intra ed extra uterina, ai campi energetici fragili nei primi 40 giorni di vita, alle culture che tengono i bambini attaccati al corpo e cuore della mamma per i primi tre anni, per non parlare di quelle che prevedono che i neonati non siano toccati se non dalla mamma e dal papà per un tempo sufficiente a farli adattare alla vita terrestre (ammesso che qualcuno ci riesca). Insomma, il risultato era quello che A. voleva stare solo in braccio (o dentro la fascia con il papà) e non c'era alcuna possibilità di dormire se non "appiccicaticci".


E non è che non mi piacesse, anzi, lì è nata la difficoltà. Con questo mio piacere estremo che provo nello stare così vicina alla bambina, si è creato una sorta di corto circuito: rendendomi conto che "dovevo" insegnarle a stare sdraiata da sola, cercavo di metterla giù evidentemente con una ambivalenza tale che lei lo percepiva e reagiva con i pianti e gli strilli di cui sopra.


Le prime settimane le abbiamo passate così.


Nel frattempo, però, mi saliva l'ansia perchè sapevo di dover ricominciare a lavorare presto (libera professione) e mi preoccupava che lei non fosse abbastanza indipendente per poter dormire anche separata dal mio corpo. Avevo già letto di tutto sul sonno durante la gravidanza, ma avevo lasciato da parte tutte le teorie sul decondizionamento comportamentale (tipo "Fate la nanna", per intenderci) : un pò perchè non credo che risolvano il problema, ma creino solo una sorta di rassegnazione nel bambino (e ora si apriranno dispute sull'argomento, ma tant'è...) piuttosto che una reale abitudine al buon sonno, un pò perchè IO non reggo a sentire piangere A., soprattutto di notte, magari dopo averla messa a dormire 5/6 volte.


Allora mi sono spostata sui suggerimenti della famosissima Tracy Hogg nel libro "il Linguaggio segreto dei neonati", quando parla del Sonno Ragionevole: cioè di quelle pratiche per insegnare al bambino ad addormentarsi anche da solo, ma consolandolo e prendendolo in braccio quando piange. Da brava scolara, allora, ho tentato di stabilire delle routines e di creare dei rituali di addormentamento. Il risultato è stata una settimana di passione con me che prendevo e mettevo a dormire A. circa 25 volte di giorno e 50 di notte e la schiena letteralmente a pezzi (vorrei sottolienare che A. solo alla nascita pesava 4 kili e 300 grammi!!!).


Poi il miracolo: nonostante le routines sconclusionatissime (me la sono portata sempre con me a lavoro per poterla allattare e, poveraccia, spesso secondo me manco sapeva dove fosse), A. aveva preso questo appuntamento fisso con il sonno notturno alle 20.30 esatte. Ero felicissima e mi sentivo veramente una figa...e dai a dire alle amiche come ero stata brava, etc...Riusciva a dormire per un paio d'ore di seguito e già mi sembrava una cosa grandissima.


Mi dicevo: è perchè prende il mio latte che non dorme per più di due ore, vedrai che dopo passerà.


Poi siamo passati alla aggiunta artificiale. Siamo passati a vederla sveglia ogni ora. Per tuuuuuutta la notte. Per settimane lunghissime. Ero un vero cadavere. Le davo da mangiare, non le davo da mangiare, niente sembrava funzionare.


Poi la ho rimessa nel lettone appiccicaticcia a me: A. ha cominciato a dormire un pò di più. Ecco, a me quello mi sembrava un Sonno Ragionevole: dormi un pò dove ti pare, basta che dormi/iamo. Pensavo di aver raggiunto l'Eden sentendo finalmente nuovamente i miei pensieri, senza quel ronzio permanente della testa pesante d una notevole dipendenza dalla Tachipirina.


Fino a quando non è stata male e le si sono tipo "resettati" tutti i parametri: ora dorme nel lettone, appiccicaticcia a me o al padre (che ormai praticamente abbiamo bisogno di darci appuntamento in cucina o nel ripostiglio per poter stare due minuti da soli) e si sveglia di continuo. In più, si è impossessata completamente del letto e, a meno di otto mesi, dorme a "quattro di spade" occupando 3/4 del letto...stanotte quei 45 minuti di seguito li ho dormiti con i suoi piedi sul naso.


In effetti non mi sembra tanto ragionevole ...


2 commenti:

  1. ok, parliamone. la mia piccola ha quasi 11 mesi e ho fatto tutto l'iter che hai fatto tu, compresa la preoccupazione per la mia quasi ex libera professione (nel senso che hai voglia a lavorare con questa tortura del sonno!). il babbo ormai nn ne può più e farebbe qualsiasi cosa per farla dormire - e dire ch emi alzo sempre io... - e se nn la fa è perchè poi sa che la farei io a lui, però, insomma, qualcosa bisogna fare. se la metto nel lettino urla come una pazza scatenata che la hogg se la mangia in insalata; sarebbe la gioia di estivill, che forse se la gode a 'rieducare' i caratteri riottosi, ma ahimè nn ho qui il dottore catalano per fare le reciproche presentazioni. che fare? sono abbastanza disarmata. e nota che ho un figlio più grande, quindi in teoria sare anche un poco esperta, ma in realtà sono come una ragazza madre alla primissima esperienza. perchè? perché il mio primogenito DORMIVA! e quindi? stanotte ritenterò un estivill morbido, cioè con mia presenza e carezze e blandizie, perchè altro nn mi viene in mente. a parte l'estinzione graduale mia.

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  2. Cara Federica,
    oh come ti capisco...oh come...qui siamo arrivati a un anno e mezzo e ancora non vedo la luce, ma ho assunto un atteggiamento molto più fatalista: secondo me chi ce l'ha fatta con estevill è perchè il bambino, alla fine, avrebbe dormito lo stesso (più o meno con qualche aiuto). E poi: ma tu hai provato a fare l'entrata e l'uscita dalla cameretta per più di una notte di seguito? E' fisicamente impossibile. Io, ormai, sono settata sul seguente schema: dorme in camera sua. Primo risveglio. Le rimetto il ciuccio e non la prendo. Secondo risveglio: se avviene prima dell'una ci riprovo, dopo l'una la acchiappo senza fare una piega, la piazzo al centro del letto e la lascio "dormire" con noi. A quel punto la tarantella dei risvegli è più gestibile e alle volte manco mi sveglio proprio del tutto. Abbracci moooooolto solidali.

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